Mal di mare: perché viene, come rimediarlo e prevenirlo

«All’inizio avevo paura di morire, ma in seguito non desideravo altro.»

Chi, avendo sperimentato un forte mal di mare, rinnegherebbe queste parole?

Tutti quanti, o quasi, potrebbero subire questa variante della nausea da mezzi di trasporto. II mal di mare, reazione fisiologica normale, è un disturbo dell’equilibrio di cui soffre il 90% delle persone imbarcate, compresi i grandi navigatori. I pochi fortunati impermeabili al fenomeno, hanno, senza dubbio, una predisposizione naturale, oppure si sono adattati veramente bene all’ambiente marino. II mal di mare può assumere una forma davvero molto invalidante, che può trasformare un soggiorno in barca in una condizione insopportabile.

II capobarca deve, dunque, saperlo riconoscere e trattare, se possibile. Inoltre, deve essere consapevole che può diventarne vittima lui stesso.

 

Perché abbiamo il mal di mare?

II corpo in spostamento trasmette informazioni al cervello: la direzione seguita, l’eventuale spostamento, salita, rotazione ecc. In questo modo, l’essere umano percepisce l’orientamento del corpo nello spazio, grazie ai recettori periferici:
– nell’orecchio interno, il sistema vestibolare sorveglia le direzioni di movimento del corpo nello spazio tridimensionale;
– gli occhi registrano la posizione del corpo rispetto all’ambiente e captano la direzione del movimento;
– i recettori cutanei di pressione (in particolare sotto i piedi e il bacino) segnalano la direzione della forza di gravita (verso l’alto o ii basso);
– i recettori neurosensoriali dei muscoli o delle articolazioni informano ii cervello sul movimento e la direzione delle parti del corpo.

Le informazioni, elaborate dal sistema nervoso centrale, permettono all’individuo di mantenere l’equilibrio, spostarsi e posizionarsi correttamente rispetto all’ambiente circostante. Tutto funziona bene quando i dati forniti dai quattro tipi di recettori sono coerenti tra loro; tutto funziona male se i dati sono contraddittori. Ciò succede, per esempio, quando gli occhi del navigatore sono fissi sulla carta, mentre il resto del corpo segnala al cervello che sta rotolando da un bordo all’altro.

 

Come si riconosce il mal di mare?

I primi sintomi sono diversi per ognuno: sensazione di malessere, disinteresse per quello che succede, eruttazione o ipersalivazione, leggera sonnolenza con sbadigli.
In seguito arrivano le nausee, il pallore, i sudori freddi, seguiti da vomito, più o meno violento, e infine letargia e prostrazione. Chi è soggetto a malessere dovuto a trasporti terrestri o aerei ha molte possibilità di sperimentare il mal di mare.

Fortunatamente per loro, alcuni soggetti ne sono immuni e le persone di età superiore ai 50 sono meno esposte. Comunque la maggior parte degli individui, compresi i vecchi lupi di mare e le persone ben adattate all’ambiente marino, possono subire questo malessere, se un certo numero di informazioni contraddittorie viene trasmesso al sistema nervoso centrale.

 

Quanto può durare la sensazione di mal di mare?

II mal di mare può durare da alcune ore ad alcuni giorni ma, in media, sparisce dopo 72 ore. Quindi attenzione al ritorno sulla terraferma. II cervello ha appena finito di elaborare elementi contraddittori in mare e, quando si posa il piede su un suolo immobile, si trova preso alla sprovvista. Si chiama “mal di terra” la sensazione di movimento di tutto ciò che abitualmente è fisso e, generalmente, non è una sensazione spiacevole né duratura. Attenzione! A causa della disidratazione dovuta al vomito, il mal di mare aggrava le patologie croniche cardiovascolari, ulcerose, renali ecc.

 

Come prevenire il mal di mare?

Alcune precauzioni possono scongiurare il mal di mare. Gli amanti della pedagogia citano Ia regola delle cinque F: freddo, fatica, fame, fifa, festa sono noti fattori scatenanti, ai quali aggiungiamo il fumo di sigaretta e I’odore di gasolio.
Ipotermia e mal di mare vanno di pari passo. Il nostro consiglio? Portati tre strati di indumenti, o quattro-cinque se sei freddoloso, ma soprattutto non tenere conto dei marinai spartani che non sentono il freddo, e vestiti secondo la tua sensibilità.
Inoltre rimani asciutto: verifica la tenuta stagna dell’abbigliamento e sii intransigenti sulla qualità della tua cerata.
Infine rispetta gli orari dei pasti anche se non hai appetito, non affaticarti e rispetta le ore di sonno.

 

Come superare il mal di mare?

Posizionati in un ambiente ventilato, evitando gli spazi stretti e chiusi. Mai scendere sotto coperta: qui oltre a esserci meno ossigeno, i movimenti della barca si percepiscono ampliati. Resta quindi fuori, respira l’aria del mare a pieni polmoni e allontanati dagli odori che possono aumentare il senso di nausea. Se assumi dei farmaci, fai attenzione agli effetti collaterali.

“Invischiato in un malessere che sembra non passare mai, il malato si consolerà, sapendo che gli studi medici sono ancora rari su questo disturbo assai frequente”.